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Il discorso che Giancarlo Ius avrebbe dovuto tenere all'assemblea UIA

 
Il Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori ricorda l'amico Giancarlo Ius pubblicando il discorso che avrebbe dovuto pronunciare all'assemblea UIA del 5 luglio 2008, ricordando con grande affetto come Giancarlo ha sempre sostenuto e promosso il ruolo dell'architettura e la figura dell'architetto come componenti essenziali di una società più giusta e vivibile.

Buon giorno cari amici architetti provenienti da tutto il mondo, è con grande piacere che mi trovo qui oggi.
In nome degli architetti italiani, che hanno avuto l'onore di organizzare questo evento, vi ringrazio tutti per la vostra convinta partecipazione.
I temi che sono stati discussi e definiti durante il congresso e nel manifesto finale, che è stato presentato giovedì, rappresentano una svolta epocale per un rinnovato impegno della categoria in una società globale.
E' la vittoria di un'assai diffusa architettura di qualità che tiene in grande considerazione i bisogni del genere umano, e che verte su di una visione del futuro basata sulla solidarietà e sulla sostenibilità rispettando al tempo stesso le differenze culturali e geografiche. Noi dobbiamo "fare pace con la natura".
La mia candidatura a Presidente dell'UIA è proprio l'espressione di questo rinnovato impegno.
Anche se mi appartengono maggiormente i valori della cultura Italiana (ma anche mediterranea e mitteleuropea) ho sempre espresso il mio desiderio di promuovere gli interessi generali dell'UIA: ho lavorato su temi quali   il CPD, la Convalidazione, Comunicazione e concorsi, ed ho promosso i settori dell'educazione e della pratica professionale.
Ho sostenuto, a livello globale, la promozione di varie attività tese allo sviluppo ed alla valorizzazione del paesaggio urbano e rurale.
Sono pronto a sostenere gli alti obbiettivi che ci siamo proposti. Raccolgo la sfida di costruire insieme a voi l'UIA del futuro, e se mi sosterrete, mi impegnerò in prima persona, perché sono convinto che noi possiamo:
1. dare continuità al lavoro svolto sinora, di primaria importanza nella storia dell'UIA, rafforzando la coordinazione tra le organizzazioni internazionali degli architetti, potenziando in modo particolare il ruolo delle sezioni ed armonizzando le organizzazioni regionali (CAE, ARCASIA, UAA, FPAA, ACCEE, CAA) con i nuovi bisogni politici e culturali, per superare le barriere che ci separano, avendo ben chiaro in mente l'impegno a "non aver paura nell'usare la cultura e la solidarietà per abbattere le barriere politiche esistenti tra le persone";
2. migliorare le condizioni di lavoro degli architetti in tutto il mondo, in modo tale da ottenere una sempre maggiore qualità dell'architettura. Questo è parte di una visione positiva dell'universo, dove "Bello" e sinonimo di "Buono". L'obbiettivo è quello di modificare il territorio con il preciso intento di perseguire la qualità della vita e la "sicurezza e felicità delle persone";
3. Consolidare la struttura dell'UIA a livello internazionale come un "network" GLOBALE dedicato alla professione dell'architetto, e rinforzare la presenza ed i contatti dell'UIA con le organizzazioni internazionali e con gli altri enti non governativi, promuovendo l'assoluta importanza della centralità della figura dell'architetto e del suo lavoro in tutti i processi di trasformazione dell'ambiente sia naturale che artificiale (costruito);
4. Promuovere la comunicazione. L'intenzione è quella di accrescere sempre di più la conoscenza della figura dell'architetto e del suo lavoro, perché l'architettura è per tutti. Un ringraziamento particolare, a questo proposito, ai nostri colleghi di Singapore per i grandi sforzi profusi nell'aiutarci nella realizzazione di questo intendimento;
5. Sviluppare la cultura dell'architettura come mezzo per migliorare l'ambiente, preservandolo nell'interesse del genere umano e delle generazioni future, attraverso un'azione di Democrazia Urbana nella quale "l'etica dei tanti deve prendere il posto dell'estetica dei pochi";
6. Sostenere il rispetto per le diversità culturali, sociali e geografiche, lavorando per il benessere di tutti gli uomini e le donne del mondo, in un nuovo umanismo globale per essere architetti e per fornire architettura di qualità per il futuro dei nostri figli;
7. In collaborazione con scienza, politica ed economia, promuovere un uso più ampio di energie intelligenti e di tutte quelle che provengono da fonti di energia rinnovabili, con una visione né ideologica né interessata, coscienti che tutto questo ha le proprie conseguenze;
8. Promuovere una pratica professionale in accordo con i principi etici e capace di rispettare i diritti umani;
9. Difendere la proprietà intellettuale del nostro lavoro contro gli attacchi degli speculatori globali senza scrupoli;
10. Rivolgersi agli studenti, in modo tale che possano diventare architetti consci del futuro, promulgatori di conoscenza e prima forza per lo sviluppo sostenibile del genere umano nel terzo millennio, aiutandoli ad organizzarsi e ad esprimere loro stessi attraverso esperienze lavorative e tirocini qualificati;
11. Consci che il terzo millennio sarà l'era dei "lavoratori intelligenti" sviluppare l'innovazione promuovendo:
- concorsi e premi internazionali d'architettura dove architetti e committenti diventino gli attori principali di uno sviluppo sostenibile;
- perseguire (togliere) lo sviluppo professionale rinforzando ciò che già stiamo facendo con l'aiuto dei nostri amici spagnoli. Vi ringraziamo e speriamo che altri abbraccino questa iniziativa.
Dalla conoscenza all'innovazione.
12. consentire la libera circolazione degli architetti, cominciando dalla mobilità e finendo con l'internazionalizzazione della professione, in modo tale che i titoli accademici e professionali vengano accettati ovunque nel mondo, armonizzando le regole stabilite dall'accordo UIA/UNESCO sulla validazione/accredito delle scuole di architettura. A questo riguardo vorrei ringraziare i nostri colleghi inglesi che hanno deciso di aiutarci migliorando i criteri di applicazione degli standards internazionali basati su criteri equi che prendono in considerazione la qualità innanzi tutto.
Dalla mobilità all'internazionalizzazione.
La solidarietà consente a tutti di soddisfare i propri bisogni primari: salute, cibo, pace e sicurezza, case adatte in città piacevoli e confortevoli: preserviamo i monumenti, "cediamo" i nostri sobborghi e costruiamo cittadine che promuovano la speranza. Costruiamo un nuovo mondo assieme!
Come Presidente dell'UIA, intendo prendere parte al processo di rinnovamento che idealmente inizia oggi dalla "Piazza" di Torino per raggiungere la specificità culturale di Tokyo.
Dalla "Piazza" all'"Oriental Style".
Dall'"Arte italiana alla Cultura giapponese"
Dalla modernità all'internazionalizzazione, a metropoli ecologiche dove la cultura e l'economia si sviluppano e si fondono rispettando l'ambiente, andando al di là delle profonde barriere politiche e religiose.
Stiamo lavorando per il benessere di tutti gli uomini e donne del mondo nell'ambito di un'umanismo moderno e globale per essere architetti e fornire architettura di qualità per il futuro dei nostri figli.
Desidero che permanga intatto l'impegno di voi tutti, affinché dopo Torino, anche Tokyo sia un grande successo!

 
 
 
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