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CNAPPC
 

Protezione civile spa: Architetti, Gallione, "il Governo ritiri il provvedimento"

 

Comunicato stampa

Roma, 15 febbraio 2010. Il   Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, CNAPPC, ribadisce, come già fatto nelle scorse settimane, la propria ferma contrarietà all'approvazione del provvedimento che istituisce la società Protezione civile s.p.a. "Gli oltre 145mila architetti italiani - sottolinea il Presidente del Consiglio Nazionale, Massimo Gallione - sono convinti che la gestione emergenziale delle procedure connesse alla progettazione ed alla realizzazione delle opere pubbliche debba necessariamente essere riservata a circostanze ed eventi di tipo calamitoso che hanno caratteristiche di evidente urgenza, imprevedibilità e limitata durata nel tempo."
"La diffusa adozione di tale prassi, finalizzata alla realizzazione di opere rientranti nella normale programmazione politico-amministrativa, costituisce una evidente e non condivisibile anomalia procedurale e culturale che non può in alcun modo trovare l'assenso dei progettisti italiani. L'espropriazione delle procedure di pubblica evidenza non garantisce, infatti, in alcun modo i doverosi criteri di trasparenza che debbono presiedere alla identificazione di progettisti e realizzatori delle opere in oggetto senza fornire alcun tipo di garanzia rispetto alla qualità delle opere realizzate ed alla trasparenza degli appalti in oggetto".
"Per questo motivo - aggiunge - chiediamo al Governo l'immediato ritiro del provvedimento e l'attivazione di un tavolo di confronto sulla semplificazione delle procedure relative all'edilizia ed ai lavori pubblici. Governo, Pubbliche amministrazioni e categorie professionali possono, insieme e in tempi brevi, condurre alla identificazione di misure capaci di snellire le procedure di gara e dei tempi di realizzazione delle opere, pur nel rispetto delle prerogative   di garanzia della ottimale gestione delle risorse, pubbliche e private, interessate dal sistema degli appalti".
"La crisi, che colpisce con particolare violenza i professionisti impegnati nel settore della progettazione edilizia - conclude Gallione - deve essere affrontata con provvedimenti strutturali capaci, tra le altre cose, anche di condurre alla semplificazione delle procedure amministrative, alla riduzione dei tempi burocratici e, quindi, ad un doveroso risparmio di risorse; in tal senso, la società prevista dal governo appare come la risposta sbagliata ad un problema reale".

 
 
 
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