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Beni culturali: Memoriale di Auschwitz; Architetti "preoccupati per le gravi condizioni di abbandono"

 

Comunicato Stampa

Lettera aperta del Consiglio Nazionale al Ministro per i Beni e le Attività Culturali,  per tutelare un'opera altamente significativa per i propri contenuti politici sociali ed artistici.


Roma, 14 aprile 2011. "Il Consiglio Nazionale degli Architetti, pianificatori, Paesaggisti e Conservatori esprime la propria preoccupazione per le gravi condizioni di abbandono nelle quali versa il Memoriale dei Deportati Italiani presso il campo di concentramento di Auschwitz. L'ipotesi prospettata dalle autorità italiane di trasferire l'opera presso il Campo di Fossoli, invece che procedere al recupero "in situ" dell'opera, appare contraddittoria sia dal punto di vista logistico che da quello disciplinare in quanto il Memoriale perderebbe qualsiasi senso compiuto allorché separato dal drammatico contesto che lo ha generato".


Sono questi alcuni dei passaggi della Lettera Aperta che gli architetti italiani hanno inviato al Ministro per i Beni e le Attività culturali, Giancarlo Galan al fine di porre l'attenzione sulla necessità di tutelare un'opera altamente significativa per i propri contenuti politici sociali ed artistici quale è Memoriale dei Deportati Italiani ad Auschwitz.

"Pur consapevoli - continua la Lettera - delle difficoltà di tipo economico che il Paese attraversa e della purtroppo costante ristrettezza dei fondi destinati alla cultura, gli architetti italiani chiedono che il Ministero compia uno sforzo per procedere alla doverosa tutela di un bene che appartiene intimamente alla nostra storia" per "affermare il primato della cultura e della vita su tutto ciò che nel corso della storia ha operato, e talvolta tuttora opera, per negare la libertà di espressione e, più in generale, la dignità umana.

Secondo il Consiglio Nazionale, l'intervento del Ministero costituirebbe un segnale -  proprio nella particolare contingenza economica e sociale che stiamo vivendo  - della volontà di affermare il primato della cultura e della ragione sopra ad ogni altra istanza.

"Gli architetti italiani sono in tal senso convinti che un Paese con le tradizioni e la storia dell'Italia debba sempre mantenere quale imprescindibile priorità la valorizzazione della cultura e dei beni culturali, fisici ed immateriali, che ne hanno fatto una nazione senza pari. La troppo prolungata disattenzione verso la tutela e la promozione del nostro patrimonio culturale ha fatto sì che l'Italia oggi investa troppo poco, e spesso male, su quello che dovremmo ragionevolmente considerare il nostro bene primario, la risorsa sulla quale fondare lo sviluppo, sociale ed economico del nostro Paese: la cultura."

 
 
 
 
 
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