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Il 22% degli architetti ha perso in un anno il 25% del proprio reddito

 
Testata:
edilportale.com
 
Data:
19-12-2011
 
Autore:
Rossella Calabrese
 
 

Il 22% degli architetti italiani ha perso in un anno circa un terzo del proprio fatturato e il 25% del proprio reddito; il 33% dei professionisti vorrebbe avviare all'estero la propria attività.

Sono questi i dati più eclatanti che emergono da una ricerca realizzata dal Cresme per il Consiglio Nazionale degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori, che ha coinvolto un campione di quasi 2mila professionisti, di età media di 43 anni e nell'82% dei casi liberi professionisti.
I segni più evidenti della crisi per gli architetti italiani sono quindi la dilatazione dei tempi di pagamento, la crisi della domanda, la concorrenza e distribuzione dell'impegno lavorativo.
Traducendo questi elementi in cifre, la ricerca ha rilevato che, nel 2011, per il 27% degli architetti, il peso delle insolvenze ha superato il 20% del proprio volume di affari; parallelamente crescono i tempi di pagamento da parte della clientela: in media, i giorni necessari per ottenerlo, da parte della Pubblica Amministrazione, sono passati, tra 2006 e 2011, da 91 a 141; dalle imprese, si è passati da 57 a 106 giorni; dalle famiglie da 49 a 81 giorni; da altri professionisti da 38 a 64.
Per quanto riguarda la situazione finanziaria, il 45% ha dichiarato di avere debiti con banche, società finanziarie o fornitori, con una quota decisamente più elevata nelle provincie del Sud (51%). Negli ultimi due anni la situazione è significativamente peggiorata: i debiti con i fornitori sono cresciuti, nel 2010, per il 17% degli architetti, e cresceranno ancora (al 29%) alla fine dell'anno in corso.

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