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Riforme. Più proposte e meno proteste

 
Testata:
Corriere della Sera
 
Data:
05-03-2012
 
Autore:
Isidoro Trovato
 
 

Una pioggia di proposte. Il Professional Day svoltosi giovedì scorso a Roma ha riunito, per la prima volta, tutte e 27 le professioni ordinistiche ognuna delle quali ha consegnato la propria proposta di riforma da presentare al governo: si va da un costo del lavoro più leggero (i consulenti del lavoro), a una giustizia tributaria più sicura (dottori commercialisti), a una nuova Authority per le professioni (chimici.
Alcune sono state ampiamente riprese, altre sono rimaste nell'ombra anche se meritano più di attenzione
Periti industriali
Ci sono più di 8 milioni di unità abitative con un impianto elettrico non a norma. Vale a dire che un terzo delle famiglie italiane vive in una situazione di rischio potenziale. E non solo tale, visto che ogni anno si registrano più di 241 mila incidenti per cause elettriche. Cosa fare per recuperare il gap? I periti industriali hanno costruito un modello di simulazione per comprendere quali sarebbero gli effetti di un'iniziativa legislativa volta a favorire, con una serie di incentivi, la rottamazione degli impianti elettrici.
(...)
Architetti
In merito allo stato delle nostre città - dove vive il 70% degli italiani e dove si produce l'80% del Pil nazionale e dove il degrado è sempre più palese - il Consiglio nazionale degli architetti propone un programma di «rigenerazione sostenibile», per affrontare il decadimento dello stato dell'edificazione esistente privata e pubblica, l'adeguamento a standard di sicurezza ed energetici, il restauro dei beni culturali, il recupero degli spazi pubblici e del verde, l'innovazione delle reti tecnologiche.
Gli architetti hanno identificato anche i meccanismi per la realizzazione di un simile progetto: a cominciare dall'individuazione degli strumenti normativi - dalla legge nazionale urbanistica alla relativa perequazione - oltreché fiscali, con bonus di volumetria per chi interviene ristrutturando case e quartieri ponendo a zero il consumo del territorio; e poi l'emissione di eco-bond, ponendo requisiti di sostenibilità ambientale dei progetti così come nei bandi di vendita del patrimonio pubblico, a fronte dei quali abbassare il costo degli oneri di urbanizzazione.

 
 
 
 
 
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