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Professioni: architetti, urge norma societa' tra professionisti

 
Testata:
AGI
 
Data:
02-01-2013
 
 

"Sono anni che chiediamo ed attendiamo che i liberi professionisti possano formare apposite societa', come avviene nel resto d'Europa, ma da troppi mesi ormai il provvedimento che da attuazione alle Societa' tra Professionisti giace in un cassetto ministeriale, immaginiamo per la tenace opposizione dei colleghi del Consiglio Nazionale Forense, opposizione che pero' ora, dopo il varo della loro Riforma, non ha piu' alcun motivo d'essere". Cosi' Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in una lettera inviata al presidente del Consiglio Mario Monti, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricala' e ai ministri della Giustizia e dello Sviluppo economico Paola Severino e Corrado Passera, affinche', prima delle elezioni, il Governo vari finalmente, in attuazioni delle leggi vigenti, il regolamento che consenta di avviare le Societa' tra Professionisti.
"Ogni ulteriore ritardo - continua la lettera degli architetti - sarebbe non solo ingiustificabile ma anche dannoso per oltre un milione di professionisti italiani, in particolare per i giovani che, anche grazie ai provvedimenti da voi stessi adottati quali le "start up" e le "societa' a 1 euro", si troverebbe, invece, nelle condizioni per un migliore accesso al lavoro, integrando le competenze e mettendo assieme le risorse". "Lo stesso riguardo alla possibilita' di accesso dei professionisti italiani alle Reti d'Impresa, che l'Agenzia delle Entrate impropriamente nega agli iscritti agli Albi - contro la lettera e lo spirito delle norme comunitarie, in contraddizione con la possibilita' in essere da decenni - professionisti che, in questa situazione, non possono far parte dei G.E.I.E, Gruppo Europeo di interesse economico. I doveri di attuazione della Riforma - continua ancora - sono una nostra responsabilita' in quanto organi ausiliari dello Stato - e ne siamo consapevoli - cosi' come lo siamo per quanto concerne la vostra responsabilita'riguardo all'attuazione di Leggi e di norme comunitarie in vigore". "Mirare poi, - conclude la lettera - con azioni burocratiche ad hoc, ad impedire ai professionisti di fruire degli stessi vantaggi fiscali delle imprese, appare evidentemente in contraddizione con la volonta' di rilanciare lo sviluppo e di creare, nell'interesse generale, nuove opportunita' di lavoro".


Il Comunicato nel lancio dell'Agenzia Adnkronos/Labitalia:
Professioni: architetti, Governo vari provvedimento per attuare societa'
"Sono anni che chiediamo e attendiamo che i liberi professionisti possano formare apposite societa', come avviene nel resto d'Europa, ma da troppi mesi ormai il provvedimento che da' attuazione alle societa' tra professionisti giace in un cassetto ministeriale, immaginiamo per la tenace opposizione dei colleghi del Consiglio nazionale forense. Opposizione che pero' ora, dopo il varo della loro riforma, non ha piu' alcun motivo d'essere". Cosi' Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Mario Monti, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricala', e ai ministri della Giustizia e dello Sviluppo economico, Paola Severino e Corrado Passera, affinche', prima delle elezioni, il governo vari, in attuazioni delle leggi vigenti, il regolamento che consenta di avviare le societa' tra professionisti. "Ogni ulteriore ritardo - continua la lettera - sarebbe non solo ingiustificabile, ma anche dannoso per oltre un milione di professionisti italiani, in particolare per i giovani che, anche grazie ai provvedimenti da voi stessi adottati quali le 'start up' e le 'societa' a 1 euro', si troverebbe, invece, nelle condizioni per un migliore accesso al lavoro, integrando le competenze e mettendo assieme le risorse".
"Lo stesso - prosegue - riguardo alla possibilita' di accesso dei professionisti italiani alle reti d'impresa, che l'Agenzia delle entrate impropriamente nega agli iscritti agli Albi, contro la lettera e lo spirito delle norme comunitarie, in contraddizione con la possibilita' in essere da decenni. Professionisti che, in questa situazione, non possono far parte dei Geie, Gruppo europeo di interesse economico''. "I doveri di attuazione della riforma - continua ancora - sono una nostra responsabilita' in quanto organi ausiliari dello Stato, e ne siamo consapevoli, cosi' come lo siamo per quanto concerne la vostra responsabilita' riguardo all'attuazione di leggi e di norme comunitarie in vigore". "Mirare poi, con azioni burocratiche ad hoc, a impedire ai professionisti di fruire degli stessi vantaggi fiscali delle imprese - conclude la lettera - appare evidentemente in contraddizione con la volonta' di rilanciare lo sviluppo e di creare, nell'interesse generale, nuove opportunita' di lavoro".

 
 
 
 
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