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Ambiente: rischio idrogeologico: Freyrie (Architetti) "no alle grandi opere, ma risorse per la manutenzione del Paese"

 

Roma, 6 febbraio 2013. "Serve ridimensionare - e serve farlo subito - gli investimenti follemente previsti per le grandi opere destinando, invece, le necessarie risorse verso interventi di manutenzione e di tutela del territorio: solo in questo modo sarà possibile realizzare un'opera di costante contrasto al dissesto idrogeologico, di valorizzazione e di tutela del nostro immenso - e immensamente importante - patrimonio paesaggistico. Questa  è l'unica e vera soluzione per la salvaguardia del territorio che può, anzi, deve essere adottata anche e soprattutto in tempi di crisi come gli attuali senza pesare sulle casse dello Stato e senza prevedere aumenti di tasse per i cittadini".

Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in occasione  della Conferenza Nazionale sul rischio idrogeologico.

"Di fronte ad una fragilità del territorio - continua - che vede oltre il 45%, dei comuni italiani  a rischio - in aree dove vivono circa sei milioni di persone - una vera e seria politica preventiva di manutenzione peserebbe, infatti,  molto di meno sulle casse dello stato rispetto ai costi dei disastri, delle emergenze e delle ricostruzioni".

"Se a questi dati - continua ancora - aggiungiamo quello relativo  ai sei milioni e mezzo di edifici a rischio sismico ed una condizione di fragilità del territorio aggravata anche - nonostante un'enormità di leggi - dall'abusivismo, è chiaro che occorre rigenerare e mettere a frutto l'esistente, con l'obiettivo prioritario della sicurezza e della qualità  dell'habitat dei cittadini".

"Gli architetti - conclude  Freyrie - che hanno già dimostrato di saper apportare un contributo di idee, progetti, capacità e competenze sono pronti ad assumersi maggiore responsabilità etica nei confronti del Paese, per sostenere e valorizzare quelle ricchezze che rappresentano l'essenza stessa del territorio e che possono diventare anche una grande opportunità di sviluppo economico".

 
 
 
 
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