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Obbligo di «Pos» sopra i 30 euro

 
Testata:
Il Sole 24Ore
 
Data:
19-12-2013
 
Autore:
Carmine Fotina
 
 

Il ministero dello Sviluppo economico fissa i limiti per l'obbligo da parte di imprese e professionisti di accettare anche pagamenti effettuati con il bancomat. Il decreto attuativo inviato nei giorni scorsi per il parere a Banca d'Italia, accompagnato da una segnalazione d'urgenza, indica «pagamenti a favore degli esercenti superiori alla soglia minima di 30 euro». Si prevede un obbligo selettivo, almeno in una fase transitoria: «In sede di prima applicazione, e fino al 30 giugno 2014» si applica «limitatamente ai pagamenti effettuati a favore degli esercenti per lo svolgimento di attività di vendita di prodotti e prestazioni di servizi, anche professionali, il cui fatturato dell'anno precedente a quello nel corso del quale è effettuato il pagamento sia superiore a 200mila euro». Sarà eventualmente un successivo decreto, da emanare entro altri 90 giorni, a individuare modalità e termini differenziati di adeguamento per i soggetti esclusi fino al 30 giugno. Quanto ai terminali Pos, il testo apre «all'accettazione di strumenti di pagamento tramite diverse tecnologie, in aggiunta a quella a "banda magnetica" o a "microchip"».
(...)
Difficile a questo punto prevedere i tempi, anche perché oltre alla risposta di via Nazionale occorrerà anche ottenere il concerto del ministero dell'Economia. Nel frattempo, allo scopo di evitare il caos interpretativo sulla data del 1° gennaio 2014 e di concedere più tempo agli esercenti che ancora devono mettersi in regola, alla Camera era stato presentato un emendamento alla legge di stabilità per prorogare il termine al 1° gennaio 2015. La modifica non è passata ma non è da escludere che un rinvio, di un anno o solo di qualche mese, possa riconcretizzarsi con il prossimo "milleproroghe".
I commercianti e i professionisti temono tra l'altro contraccolpi legati ai costi di installazione e gestione dei Pos. Tra le ultime prese di posizione quella del Consiglio nazionale architetti e dei tributaristi (si veda l'articolo qui a fianco).


Gli architetti: «Il sistema è facoltativo»
Nessun obbligo di Pos per gli architetti, se il pagamento della prestazione resa è possibile con altri sistemi di tracciabilità di pagamento. A «prendersi la responsabilità» di questa affermazione è il Consiglio nazionale della categoria, mentre i tributaristi dell'Int si "limitano" a chiedere la proroga.
Il Consiglio nazionale degli architetti - si legge in una nota - «si assume la piena responsabilità di affermare che l'obbligo (...) non si applica agli architetti iscritti nei nostri albi, qualora sia fatta salva la possibilità per il committente di pagare con bonifico bancario, strumento questo che consente la piena tracciabilità del pagamento, o con assegno».
Il presidente dell'Int, Riccardo Alemanno, ha invece inviato una lettera al presidente del Consiglio, Enrico Letta, in cui chiede un rinvio e una revisione dell'obbligo di utilizzo del Pos, evidenziandone tra l'altro la «scarsa efficacia e i costi a carico dei cittadini».

 
 
 
 
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