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Liberalizzazioni: Gurria (Ocse), Architetti, Consiglio nazionale "in Italia non c'è alcun protezionismo professionale"

 

"Pur augurandoci che le previsioni di Gurria - che ha  ipotizzato un aumento del PIL di 8 punti nei prossimi 10 anni -  siano corrette dobbiamo però sottolineare come le sue parole siano la dimostrazione di come i pregiudizi possano offuscare la realtà e con essa una analisi razionale alla quale ispirare le politiche del Paese e dell'Europa".

Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori commentando le dichiarazioni rese oggi dal segretario generale dell'OCSE Angel Gurria, che ha sottolineato come "la chiusura delle professioni in Italia era quasi un classico, preso come esempio di rigidità e protezionismo professionale".

"In Italia non c'è stato mai alcun 'protezionismo professionale' - continua - tanto che il numero dei professionisti nel nostro Paese è enormemente superiore a quello di ogni altro Paese europeo; gli iscritti under 40 agli Ordini professionali sono circa la metà del totale; val la pena, inoltre, ricordare che i minimi tariffari sono stati, di fatto, aboliti da anni."

"Poiché i dati che le professioni forniscono vengono regolarmente ignorati - continua - chiediamo al Governo - pur proseguendo l'iter di una riforma a cui stiamo lealmente collaborando - di incaricare l' ISTAT di  realizzare un serio rapporto sulle professioni ordinistiche parametrato in ogni aspetto che lo riguarda: numero di iscritti, fatturati, accesso ai mercati, fiscalità, etc."

"Proseguire nella confusione danneggia tutti: il Paese, i consumatori, le professioni. Per perseguire, nel post riforma, una seria politica volta a mettere a sistema le professioni con gli altri soggetti economici e per favorire lo sviluppo - e far meglio delle previsioni di Gurria - è necessario uscire dal pregiudizio ideologico per entrare nel progetto razionale basato su dati reali."

 
 
 
 
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